Il lavoro è tra i fattori che più hanno inciso sulla direzione degli spostamenti di donne e uomini nel corso del basso medioevo. Alcune delle più evidenti manifestazioni della mobilità professionale dei secoli XIV e XV ebbero luogo a Bologna, dove migliaia di persone giunsero a trasferirsi attratte dal riconoscimento di particolari benefici (soprattutto fiscali) garantiti dalle autorità felsinee. Fu così che la città costruì un articolato sistema di accoglienza dei forestieri, colmando i vuoti demografici dovuti alla peste e potenziando le manifatture locali con l’apporto delle competenze di chi veniva da fuori.
Il volume si propone di delineare un quadro completo sul ruolo delle presenze non autoctone in questo contesto, osservando le composizioni dei flussi migratori e le modalità del loro controllo, il mestiere svolto e le scelte abitative, le dinamiche di integrazione nel nuovo ambiente e quelle di più netta chiusura.
Aldo Giuseppe di Bari ha conseguito un dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Trieste ed è titolare di un assegno di ricerca presso l’Istituto Storico Germanico di Roma. I suoi studi si collocano nell’ambito della storia economica e sociale del basso medioevo italiano, con particolare riferimento alle manifestazioni della mobilità professionale, della trasmissione delle conoscenze tecniche e della regolamentazione del mondo del lavoro.
Table des matières :
- Introduzione. Una città porosa
- 1. Arrivo, accoglienza e controllo dei forestieri: le Denunce di quelli che vennero a domiciliare in Bologna (1408-1499)
- 1. I provvedimenti sull’immigrazione dal primo al secondo Comune (1228-1376)
- 2. La gestione dell’immigrazione alla fine del Trecento
- 3. La normativa dietro le Denunce
- 4. Descrizione della fonte
- 5. Ricostruzione della procedura di trasferimento
- 6. Il fenomeno migratorio in cifre
- 7. Le provenienze
- 8. I mestieri
- 9. L’articolazione del lavoro urbano
- 10. Emigrazione e indebitamento
- 11. I testimoni: network di solidarietà e rapporti professionali
- 2. Le relazioni tra i forestieri e le Arti bolognesi
- 1. Il sistema corporativo bolognese
- 2. Apertura o strategia di controllo? I forestieri e le Arti nel Duecento
- 3. Dinamiche di esclusione
- 4. Gli obbedienti
- 5. Apprendisti e garzoni
- 6. Saperi “in transito”. Tra immigrazione specializzata e conoscenze in fuga
- 7. I forestieri e le norme produttive
- 8. Dentro e fuori le Arti: ruolo politico e collocazione dei lavoratori forestieri
- 3. La presenza dei forestieri tra vita professionale e vita materiale
- 1. I forestieri nell’estimo del 1385
- 2. La casa. Soluzioni abitative a confronto
- 3. La bottega. Produzione, organizzazione, strumenti
- 4. Forestieri, corporazioni e gestione dello spazio
- 5. Una cellula multifunzionale: la struttura ricettiva
- 6. Il tempo del lavoro: ingaggi e rapporti professionali
- 7. Un caso specifico: servitori domestici e famuli
- 8. Il lavoro associato: i forestieri nelle società artigianali e commerciali
- 9. «Sença alcun colore de ingano». Dispute e lodi arbitrali riguardanti forestieri
- 4. Le forme di aggregazione: tra socializzazione e strategie di inclusione
- 1. I legami parentali e il matrimonio: network relazionali dentro e fuori Bologna
- 2. Forme di associazione dei lavoratori forestieri a Bologna
- 3. Le concessioni di cittadinanza
- Conclusioni
- Appendice
- Bibliografia
- Indice dei nomi
Informations pratiques :
Aldo Giuseppe di Bari, Lavoratori forestieri a Bologna nel basso medioevo. Competenze, ruoli, spazi, Rome Villea, 2025 ; 1 vol., 272 p. (I libri di Viella, 520). ISBN : 979-1-25469-913-3. Prix : € 29,00.
Source : Viella







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